Connect with us

Ciao, cosa stai cercando?

Giurisprudenza civile

Cassazione violazione obbligo informazione

processo

Cassazione civile, Sez. III, Ordinanza, 26/05/2020, n. 9887

Violazione obbligo di informare il paziente – onere probatorio del paziente

in tema di attività medico-chirurgica, la manifestazione del consenso del paziente alla prestazione sanitaria costituisce esercizio del diritto fondamentale all’autodeterminazione in ordine al trattamento medico propostogli e, in quanto diritto autonomo e distinto dal diritto alla salute, trova fondamento diretto nei principi degli artt. 2 e 13 COst., e art. 32 Cost., comma 2. – la violazione, da parte del medico, del dovere di informare il paziente, può causare due diversi tipi di danni: un danno alla salute, sussistente quando sia ragionevole ritenere che il paziente, su cui grava il relativo onere probatorio, se correttamente informato, avrebbe evitato di sottoporsi all’intervento e di subirne le conseguenze invalidanti; nonchè un danno da lesione del diritto all’autodeterminazione, rinvenibile quando, a causa del deficit informativo, il paziente abbia subito un pregiudizio, patrimoniale oppure non patrimoniale (ed, in tale ultimo caso, di apprezzabile gravità), diverso dalla lesione del diritto alla salute. Pertanto, nell’ipotesi di omissione od inadeguatezza diagnostica che non abbia cagionato danno alla salute ma che abbia impedito l’accesso ad altri più accurati accertamenti, la lesione del diritto all’autodeterminazione sarà risarcibile ove siano derivate conseguenze dannose di natura non patrimoniale, quali sofferenze soggettive e limitazione della libertà di disporre di se stessi, salva la possibilità della prova contraria – le conseguenze dannose che derivino, secondo un nesso di regolarità causale, dalla lesione del diritto all’autodeterminazione, verificatasi in seguito ad un atto terapeutico eseguito senza la preventiva informazione del paziente circa i possibili effetti pregiudizievoli, e dunque senza un consenso legittimamente prestato, devono essere debitamente allegate dal paziente, sul quale grava l’onere di provare il fatto positivo del rifiuto che egli avrebbe opposto al medico, tenuto conto che il presupposto della domanda risarcitoria è costituito dalla sua scelta soggettiva (criterio della cd. vicinanza della prova), essendo, il discostamento dalle indicazioni terapeutiche del medico, eventualità non rientrante nell’id quod plerumque accidit; al riguardo la prova può essere fornita con ogni mezzo, ivi compresi il notorio, le massime di esperienza e le presunzioni, non essendo configurabile un danno risarcibile “in re ipsa” derivante esclusivamente dall’omessa informazione.

Decisione relativa alla violazione dell’obbligo di informazione

Condividi con:
Clicca per commentare

You must be logged in to post a comment Login

Leave a Reply

Iscriviti alla Newsletter

Advertisement

Ti potrebbe interessare anche...

editoriale

Tra le norme più significative ed innovative dell’intera Legge Gelli – Bianco, merita di essere segnalato l’art. 9[1], relativo all’azione di rivalsa e all’azione...

Covid19

Non basta la certificazione del medico di Medicina Generale per essere esentati dall’obbligo del vaccino neppure dopo la riforma portata dal DL 172/2021 La...

Giurisprudenza Penale

La sentenza del Tribunale di Catanzaro, n. 489/2018 esclude la responsabilità medica in ragione della aspecificità della sintomatologia lamentata dal paziente. Secondo il giudice,...

Giurisprudenza Amministrativa

Esiste possibilità di riconoscimento anche quando il corso di specializzazione abbia durata e contenuti diversi da quelli previsti nel nostro Paese Il riconoscimento di...